Ritratto di donna bionda in abiti marroni, con linee dorate tra le mani, in un'atmosfera magica e luminosa.

Chi Siamo

(Perchè questo spazio esiste in relazione a te)

Sophya e la Fenice è uno spazio di scoperta e connessione, un viaggio per chi cerca risposte, per chi sente che c’è qualcosa di più.
È un luogo per chi ha sfogliato libri, ascoltato canzoni, amato il cinema o l’arte in ogni sua forma. Per chi ha esplorato strumenti di autoconoscenza e ha scavato dentro di sé.
Ma è anche per chi è solo all’inizio, guidato dalla curiosità, da una sensazione sottile che qualcosa sta per rivelarsi , anche se ancora non si vede nitidamente.

In Sophya e la Fenice, trasformiamo insieme intuizione e conoscenza in strumenti concreti per la crescita e la consapevolezza.
Qui si accolgono le domande e si onorano le trasformazioni. Qui si può rinascere, più volte, ogni volta che serve.

Ragione, intuizione e creatività possono intrecciarsi liberamente, oppure rimanere distinte, in pieno rispetto del ritmo e della natura di ciascuno.

Perché con uno sguardo più chiaro su sé stessi, anche le scelte diventano più semplici.
E in ogni fine, può sempre nascere un nuovo inizio.

Chi sono

Mi piace pensarmi come la Tessitrice del Vento e della Cenere e il mio nome è Alexandra Barbulea.
È poetico, forse anche troppo. Ma mi rappresenta: intreccio ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.

Sono cresciuta tra idee, storie e conversazioni profonde.
Volevo cambiare il mondo, e da bambina ero certa che un giorno sarei diventata Presidente del mio paese.
Faceva sorridere molti — ora ci sorrido anch’io.

Quel sogno mi ha portata a trasferirmi in Italia, spinta dal desiderio di crescere e costruire qualcosa di significativo.
Come accade a molti, pensavo che studiare “all’estero” mi avrebbe resa più autorevole, più capace, più pronta ad affrontare la vita.

L’esperienza mi ha nutrita, ma anche scossa.
Mi ha messa davanti al peso dell’indipendenza, all'immagine mutevole di me stessa, alla sensazione di non essere abbastanza.
Ogni “no” diventava una ferita, ogni fallimento un vuoto difficile da spiegare.

Ad un certo punto, tutto si è fermato.

Il mio percorso accademico ha perso significato, il mio sogno si è sgretolato, e con esso la fiducia in me.
Ma proprio lì, dove credevo di aver perso tutto, ho scoperto che ero già nel mezzo di un altro viaggio.
Uno diverso, uno più vero… o forse solo nuovo, perché anche prima ci avevo creduto. Anche quello era “vero”, in quel momento.

Ho capito però che il mio talento non era nella politica, ma nella ricerca — ricerca su di me come individuo e in relazione agli altri
nella mia capacità di ascoltare, sostenere, riflettere insieme agli altri.
E con ogni storia che mi veniva affidata, anche la mia iniziava a svelarsi.

Ho cominciato a lavorare in azienda, dove ho scoperto quanto il benessere emotivo, psicologico , umano nella sua totalità sia fondamentale per avere una vita serena e, perché no, soddisfacente e portare anche buoni risultati.
Perché se non stiamo bene, tutto può rompersi da un momento all’altro e in tutti i settori della nostra vita.

Spinta da questa intuizione, ho scelto di approfondire lo studio dell'essere umano, iniziando dal lato emotivo e comunicativo, poi psicologico, spirituale ma anche fisico.
Ho intrapreso un percorso di Counselling centrato sulla persona, che mi ha insegnato ad ascoltare davvero — prima gli altri, poi me stessa, si prima gli altri e poi me stessa, non ho sbagliato ordine, a me è successo cosi.

Sentivo poi di voler aggiungere uno strumento ,qualcosa che facesse da ponte tra consapevolezza e trasformazione.
Così sono diventata Mental Coach, augurandomi di aiutare le persone non solo a comprendere ciò che vivono, ma anche a fare di quella comprensione un cambiamento concreto atraverso l’azione.
Voglio aiutare a comprendere che una vita come la desideriamo — che si avvicini, se non addirittura coincida, con ciò che vogliamo — è una nostra responsabilità.
Sì, una nostra responsabilità, nonostante tutti i fattori esterni.

Studio continuamente, perché non esiste una fine alla scoperta: psicologia, filosofia, teorie vecchie e nuove, come funziona la mente, come funziona il corpo, come sono collegati, chi smuove chi, da dove si può partire...
Studio tutto ciò che la vita mi propone attraverso l’esperienza.
E così tesso, tesso e tesso per trovare nuove risposte ,nuove soluzioni.

Oggi continuo a lavorare in azienda: è il mio lato concreto, il mio terreno di esperienza profonda.
Vedo quanto anche negli spazi più “formali” ci sia bisogno di ascolto, di supporto, di umanità — e perché no, anche di poesia, metafore, bellezza, in tutte le sue forme.
Cerco di dare il mio contributo.

Ho una famiglia , sono moglie a mamma di una bambina che oggi ha 5 anni, questo è il mio terreno dove le emozioni si presentano in modo più accentuato e vengo messa alla prova in modo significativo e ne sono immensamente grata.

E intanto ho creato questo spazio, un grande desiderio che sta prendendo forma e che mi porta in un mondo nuovo di interazione e relazione .
Mettere tutto insieme rappresenta il mio modo di tessere ciò che ho vissuto, ciò che sto imparando, e ciò che voglio offrire.

Non ho inventato nulla di straordinario, ma metto insieme ciò che scopro: studiando, vivendo, cadendo, rialzandomi.
Qui voglio mettere a disposizione riflessioni nate dalla solitudine e dal confronto, dalla lettura e dal silenzio, dai conflitti interiori — e non solo, perché i conflitti con sé stessi diventano spesso conflitti con gli altri.

Il mio intento è esplorare e aiutare ad esplorare.
Voglio essere una risorsa per chi attraversa momenti di smarrimento, di stallo, di confusione… o di semplice curiosità.

So cosa significa sentirsi così.
So che è possibile ritrovarsi.

Sophya e la Fenice nasce da tutto questo:un luogo per risorgere, ogni volta che serve.
Un luogo in cui le parole diventano strumenti, e ogni passaggio , anche quello più doloroso ,può diventare cenere da cui rinascere.

Il nome unisce due simboli potenti:
Sophya, dal greco σοφία, sapienza. È la conoscenza profonda, quella che nasce dalla vita, dall’esperienza, dalla consapevolezza.
La Fenice, nella mitologia, è l’uccello di fuoco che rinasce dalle proprie ceneri. Rappresenta la trasformazione, la resilienza, la rinascita dopo ogni fine.

Mettere insieme questi due archetipi significa credere che solo attraverso la conoscenza di sé possiamo davvero rinascere. E ogni volta che lo facciamo, diventiamo più veri, più interi, più liberi.

“Non si può rinascere se prima non si è disposti a guardare ciò che è stato ridotto in cenere.”
— tratto da un pensiero ispirato alla psicologia del profondo